Uccidere il padre

Stasera si è chiuso il campionato di basket – lo sport più bello del mondo – con la disputa della decisiva gara 7 nella finale tra Mens Sana Siena ed Olimpia Milano.

Siena arriva alla resa dei conti (non è un’espressione usata a caso) con un palmares incredibile: dal 2004 ha vinto 9 campionati (ultimi 8 in fila), le ultime 5 Coppa Italia in fila, 7 delle ultime 10 supercoppe italiane. La fierezza della squadra e del suo legame con la città è sintetizzata nella “Verbena”, il canto dei tiosi che apre e chiude le partite:

« Nella Piazza del Campo / ci nasce la verbena
viva la nostra Siena / viva la nostra Siena
nella Piazza del Campo / ci nasce la verbena
viva la nostra Siena / la più bella delle città! »

Siena arriva al giocarsi lo scudetto con un’altra particolarità: comunque vada la finale, l’anno prossimo non ci sarà più. la società è fallita con un buco di svariati milioni di euro, il suo “dominus” Ferdinando Minucci è stato arrestato nell’ambito della conseguente inchiesta. Si è parlato di stipendi ai giocatori pagati in nero, di “favori arbitrali”… delle solitre cose che saltono fuori in occasioni del genere. La Mens Sana Siena l’anno prossimo giocherà, con una squadra giovanile, in un campionato minore.

La crisi societaria di Siena, iniziata già nella scorsa stagione, ha fatto sì che il suo allenatore dello scorso anno (Luca Banchi) ed alcuni dei suoi migliori giocatori (David Moss, Kristjan Kangur e Daniel Hackett) siano finiti a giocare con Milano.

Siena, proprio per la sua superiorità, non è mai stata una squadra “simpatica”, ma devo dare atto che i suoi tifosi hanno manifestato un attaccamento alla loro squadra davvero impressionante; le immagini sono dell’ultima (non la più recente, proprio l’ultima) partita giocata nel suo campo, si tratta di gara 6 contro Milano (persa). Una città in lacrime:

Stasera i “fuoriusciti” a Milano hanno chiuso il cerchio con la retorica “uccisione del padre”, hanno vinto il campionato chiudendo un’epoca.

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